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Con una cerimonia che ha aperto l'Hajj di quest'anno, il primo gruppo di  pellegrini iraniani è partito per l'Arabia Saudita. 

La cerimonia si è svolta all'aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran alla presenza di un numero di funzionari, tra cui l'Hojjat ol-Islam Seyyed Ali Qazi Askar, il rappresentante del Leader della Rivoluzione Islamica nell'Organizzazione dell'Hajj e pellegrinaggio.I pellegrini che sono partiti per la Terra Santa provengono dalle province di Teheran e Alborz.

Nel corso della cerimonia, l'Hojjat ol-Islam Qazi-Askar ha sottolineato gli sforzi compiuti per aprire la strada alla partecipazione degli iraniani all'Hajj quest'anno.Egli ha anche sottolineato la necessità per i pellegrini di riconoscere la sensibilità delle condizioni attuali e di agire come veri rappresentanti di un paese rivoluzionario.

Come l'anno scorso, oltre 85.000 fedeli iraniani faranno il pellegrinaggio quest'anno.Secondo le autorità iraniane i pellegrini saranno inviati in 576 gruppi, ciascuno composto dalle 85 a 160 individui.I pellegrini iraniani rimarranno in Arabia Saudita tra i 28 e 45 giorni, a seconda delle condizioni negli aeroporti di Medina e Jeddah.

Due anni fa, nel 2016, più di 1,8 milioni di pellegrini da tutto il mondo si sono recati in Arabia Saudital per l'Hajj, ma gli iraniani sono rimasti a casa a causa dei fatti accaduti durante il pellegrinaggio del 2015.

Il 24 Settembre 2015, migliaia di persone hanno perso la vita in una ressa mortale dopo che le autorità saudite hanno bloccato una strada nella zona di Mina vicino alla Mecca durante un rituale, portando grandi folle di pellegrini ad entrare in collisione.

La ressa fu l'incidente più mortale nella storia del pellegrinaggio alla Mecca. Secondo un conteggio della Associated Press basato sulle dichiarazioni ufficiali dei 36 paesi che hanno perso propri cittadini nel disastro, oltre 2.400 pellegrini sono rimasti uccisi nell'incidente.

Secondo dati forniti dai funzionari iraniani invece le vittime furono circa 4.700 persone, tra cui oltre 460 pellegrini iraniani. La chiara responsabilità saudita nel provocare l'incidente, unita alla condotta negligente delle autorità locali nella gestione dei soccorsi, ed alla mancanza di rispetto da parte dei sauditi per le salme dei caduti, provocarono quell'anno una grave crisi diplomatica tra i governi iraniani e quello saudita, ed alla decisione dell'Iran di boicottare l'Hajj l'anno successivo fino a quando non fossero giunte chiare garanzie per l'incolumità e la sicurezza dei pellegrini.

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